Da cucciolo a “vecchietto”, tutte le sfumature dell’amore – da Repubblica sera

 In una società che esaltando l’idea di gioventù punta tutto sulla fascia dei consumatori forti, soprattutto le persone in carriera, le mamme, i bambini, anche per gli animali cosiddetti da compagnia il concetto di invecchiamento non è previsto. Dalle pubblicità di mangimi e accessori fino alle campagne antiabbandono essi vengono immancabilmente ritratti cuccioli, o nel pieno dello splendore fisico. A dispetto del grande aumento della presenza di animali nelle nostre case e di una sensibilità assai più viva rispetto al passato, la ragione di tanti maltrattamenti, voltafaccia e abbandoni sta proprio nell’ineducazione a percepire la caducità dell’altro. Se questo infatti avviene fra persone, con i pet domestici il rischio è forte e, naturalmente, a pagarne il doloroso scotto sono poi loro. Gli animali, che la legge italiana considera ancora res, cose, nella maggior parte delle occasioni: il furto di un cane, di un gatto o di un cavallo viene infatti punito come quello di una bicicletta e le spese veterinarie soggiacciono a un’Iva del 21%, come se si andasse a riparare la lavastoviglie. Questo atteggiamento giuridico, speculare alla filosofia consumistica, non aiuta le persone che si avvicinano per la prima volta al rapporto con l’animale a percepirlo a tutto tondo: un individuo completo. Non di rado, proprio come avviene con gli esseri umani, ai pregi si sposano difetti caratteriali, traumi, acciacchi di salute. Ogni animale, inoltre, porta con sé le tracce del proprio vissuto, ma non può raccontarne le conseguenze significative se non ad ascoltatori pazienti e aperti. Quanti cavalli sfruttati e ormai malandati, inaspriti, sfiniti, finiscono al macello o maltrattati nelle peggiori scuole quando un tempo la padroncina innamorata li copriva di fiocchi e zuccherini? Quanti cani e gatti incontinenti, paralitici, ciechi, rissosi, vecchi, finiscono per strada, in canile o soppressi per mancanza di tempo, pazienza – amore? Se c’è una cosa davvero interessante nel rapporto con gli animali, invece, è la possibilità di affiancarli in un arco vitale generalmente più breve del nostro, in cui lo scambio conosce mille sfumature e si arricchisce attraverso la grande avventura del cambiamento.

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