La divisione del territorio in un appartamento – da Repubblica sera

 E’ igienico l’amore? Ciascuno, oggi, la pensa a modo proprio riguardo la necessità di mondarlo da microbi, batteri, peli, soprattutto quando il sentimento corre da una specie all’altra. E nell’ambito della convivenza domestica con gli animali incontriamo una vasta gamma di opinioni riguardo i limiti della contiguità. C’è chi accoglie in casa cani, gatti, furetti, conigli, felice del più stretto gomito a  gomito, altri invece si lanciano con qualche riserva e c’è chi infine non accetta fino in fondo la natura dell’amico non umano. Non pensiamo ai casi di palese maltrattamento, ai non pochi animali costretti a vivere su terrazzini angusti, a catena o arginati in una stanza, piuttosto alla soggettiva idea di cosa sia accettabile o meno, nella quotidianità con il diverso – incluso il desiderio di preservare pulizia e incolumità del nostro appartamento.

 Non di rado ai cani viene proibito salire su poltrone e divani; con i volitivi gatti l’applicazione del divieto è impossibile. La presenza di bambini in casa spalanca un dibattito: saranno gli animali portatori di malattie? Si era pensato di prendere Bobby per il figliolo, ma poi, con quelle manine sempre in bocca dopo averlo accarezzato – come si fa? Ci sono addirittura studi che affermano però il contrario; la presenza di animali porta straordinari vantaggi alla crescita fisica e psicologica. E la cucina, il bagno? D’altro canto, ogni avventura richiede un po’ di audacia. Teli protettivi sui sofa spesso preservano gli appartamenti e il buon umore generale.

 La vera barriera è tuttavia il letto. Per alcuni è impensabile dormire con il cane o il gatto in camera, figuriamoci sopra le coperte, e non si può a priori tacciare di aridità chi preferisca non avere la testa del mastino sul cuscino accanto. Ma poi, spartire con cani e gatti la segreta intimità del sonno, crea una fiducia libera da barriere benché non priva di qualche controindicazione. Pesi che occupano ampie zone del materasso costringendoci a posizioni scomodissime, graffi involontari, piccoli rischi che non riescono però a disamorarci dall’avvertire il respiro dell’altro, in quel buio della notte che avvolge ogni essere vivente.

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Una risposta a La divisione del territorio in un appartamento – da Repubblica sera

  1. Robo scrive:

    Ciao Margherita, sono “cresciuto” (virgolette perche’ si è trattato più di una crescita di conoscenza e consapevolezza) con molti gatti in un appartamento di 65 metri quadrati. Pelo ovunque che non mi ha mai disturbato. I miei studi di veterinaria mi hanno insegnato che al di la’ delle legittime percezioni di cosa deve essere concesso o meno ai propri coinquilini non umani, i rischi reali di zoonosi riguardano le patologie micotiche (che sono tra’ l’altro anche antropozoonosi), che la toxoplasmosi è più facile che una gravida se la becchi da verdura non lavata e carne cruda (ciò non toglie che, se il micio va’ anche fuori, sia necessario adottare atteggiamenti prudenti visto il rischio per il feto), e che il problema più frequente per noi umani sono le allergie al pelo (in realtà alla saliva del felino), inoltre ci sono diverse evidenze che l’associazione tra animali e bambini diminuisca il rischio per questi ultimi di sviluppare da adulti reazioni allergiche. L’eccesso di pulizia è probabilmente nocivo perché non abitua il nostro sistema immunitario a risposte equilibrate agli antigeni ambientali e la batteriofobia che si evince dalla pubblicità è ridicola (siamo letteralmente ricoperti di batteri) e giustificabile solo in una sala operatoria. Con tutto ciò non
    nego il valore di ordine e pulizia come proiezione del se’ nello spazio più sentito come intimo, ma dormire col proprio micio che fa’ le fusa è un’esperienza di grande dolcezza. Grazie ancora per il tuo lavoro in difesa dei più deboli.

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