Tribunali USA e GB contestano i video denuncia degli attivisti – da Repubblica sera

 Sempre più spesso, in tutto il mondo, i filmati realizzati sotto copertura dai gruppi attivisti rivelano torture, abusi, violenze gratuite e altrimenti taciute che gli animali subiscono negli allevamenti, nei circhi, nei mattatoi, durante i trasporti o nelle sedute di addestramento. Le raccapriccianti immagini servono di solito a suffragare denunce, costituendo in sé evidenze schiaccianti. Alcuni giudici USA hanno però accolto una linea che difende l’indifendibile: la prova ottenuta irregolarmente, catturando immagini di nascosto, viene almeno in parte invalidata, e chi l’ha prodotta può essere tacciato di attività terroristica. Si è dunque aperto un dibattito molto aspro in attesa di capire quali stati avalleranno tale metto di giudizio e quali no, ritenendolo anticostituzionale. Nessuno nasconde, in ogni caso, la preoccupazione che le aziende della carne possano subire ricaschi negativi dalla diffusione di immagini a ogni effetto sconvolgenti, in un momento di crescente sensibilità generale verso le altre specie. Maialini percossi a sangue in Wyoming, cavalli urticati chimicamente sulle gambe – forse per migliorarne le prestazioni sportive attraverso il dolore – in Tennessee, rischiano di non trovare giustizia per un cavillo che sembra chiaramente orientato a proteggere l’economia fondata sulla vita degli animali. Con la stessa motivazione, ovvero video girati di nascosto, un giudice inglese ha condannato a soli tre anni con la condizionale, senza nemmeno la proibizione di tenere altri animali, il proprietario del Bobby Roberts Super Circus, da cui l’ADI-Animal Defenders International salvò due anni fa l’anziana elefantessa Anne, percossa con rostri uncinati e presa a calci da un inserviente. Ma sarà in ogni caso impossibile arrestare le verità che una nuova generazione di persone in lotta per i diritti animali, organizzate e capaci di usare al meglio le nuove tecnologie, ha ogni intenzione di far emergere.

 

©Margherita d'Amico - La riproduzione dei contenuti è consentita esclusivamente citando la fonte.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*


*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>